Marco Baldan, Nozio è tra i fedelissimi di BTO. Siete presenti dalla prima edizione e ci sarete anche quest’anno. Perché?
“Il motivo è semplice. Perché quello che succede a BTO non passa inosservato. Aggrega tante competenze di alta qualità in un unico spazio ed è l’unica vetrina unicamente dedicata all’online applicato ai viaggi”.
A livello italiano?
“Anche a livello europeo non ci sono eventi così specifici e di qualità. La borsa del turismo online di Firenze è il momento migliore dove condividere le informazioni. E ci sono poche contaminazioni con le agenzie di viaggio online”.
La vostra azienda è stata la prima a fare web marketing digitale a supporto delle strategie commerciali degli alberghi. Ma quali servizi offrite?
“Con nozio.biz siamo molto conosciuti nel BtoB perché implementiamo da quasi 20 anni la visibilità e le prenotazioni dirette degli alberghi attraverso l’applicazione dell’Inbound Marketing. E tramite nozio.com facciamo anche BtoC, stimolando i viaggiatori a prenotare esclusivamente dai siti ufficiali dell’hotel. Comunque sono tre le regole fondamentali nel BtoB”.
Quali sono?
“Attract, ossia attrarre i viaggiatori sul sito ufficiale dell’hotel. Convert, ovvero predisporre il sito ufficiale dell’hotel perché riesca a convertirli in prenotazioni. Share, predisporre una serie di strumenti per far diventare la persona o la famiglia che ha prenotato l’albergo direttamente un ambasciatore on-line dell’albergo stesso”.
Come fate ad attrarre i visitatori?
“Intercettiamo gli utenti alla ricerca di un soggiorno attraverso le campagne Adwords e HotelAds, la pubblicità su Google, ma anche tramite campagne sui siti di ricerca viaggi come Trivago o Kayak”.
E poi?
“Una volta acquisito il viaggiatore e portato a visitare il sito ufficiale dell’hotel, ci impegniamo a trasformarlo in un prenotante perché siamo noi che lo portiamo nel sito web dell’albergo che desidera. Se, per esempio, il valore specifico è trovare un albergo che si affaccia su piazza San Marco, noi creiamo degli annunci specifici su Google con collegate delle landing page dal forte impatto emotivo sulle quali fare atterrare l’utente così da indurlo a prenotare l’hotel che meglio rispecchia le sue esigenze, aumentando così la conversione tra le visite e le prenotazioni”.
Ma quanto è importante condividere l’esperienza da vivere in una vacanza nell’hotel?
“Per noi di Nozio è molto importante ‘coccolare’ l’utente e mettiamo l’albergatore nelle condizioni di farlo predisponendo, ad esempio, degli strumenti per mandare una mail prima del soggiorno per ricordargli la prenotazione o per chiedergli se ha bisogno di qualche servizio particolare, come il transfer dall’aeroporto. Gli chiediamo anche di fare una recensione del suo viaggio su Tripadvisor e su Nozio.com. Fino alla condivisione sui canali social: Facebook, Twitter”.
Ma perché un viaggiatore dovrebbe far sapere a tutti dove va in vacanza?
“Mettiamo che il viaggiatore abbia prenotato una settimana di vacanza in una villa del ‘700 sulle colline di Firenze. Oggi siamo nell’era di internet, della condivisione globale, e la prima cosa che farà è raccontare ai suoi amici dove sta andando. E su questo Nozio, però, ha fatto un salto di qualità”.
Cioè?
“Siamo gli unici in Italia a poter offrire agli albergatori una piattaforma di Brand Advocacy.”.
Che cos’è?
“L’utente prenota in un albergo e non solo diventa ambasciatore tramite i social, ma può approfittare di alcuni benefit. Faccio un esempio. Un europeo passa una settimana in un hotel di New York e, solo perché ha prenotato, può fare una festa e stappare lo spumante nella lobby room con i suoi amici. In Italia abbiamo aperto il servizio al Carnival Palace di Venezia, un albergo a 4 stelle, e lo stiamo attivando in un’altra quindicina di alberghi”.
E la cosa funziona?
“Funziona tantissimo. Alcuni numeri? Da 30mila utenti raggiunti da questa condivisione sono saltate fuori 130 prenotazioni in un mese. Prenotazioni che l’albergo non avrebbe mai ottenuto senza questo strumento”.
Voi siete anche tra le prime aziende che hanno parlato di disintermediazione?
“Sì, è vero, certamente la prima a parlarne in ambito turistico. Durante le edizioni 2009 e 2010 con BTO abbiamo organizzato un paio di convegni sul tema assieme ad altre agenzie del settore e invitando anche Trivago, Kayak e Google che al tempo riservavano le loro piattaforme pubblicitarie esclusivamente agli investimenti delle OTA come Booking ed Expedia. All’epoca si riteneva che le agenzie come Nozio non riuscissero ad influire fortemente sugli investimenti che gli albergatori avrebbero potuto fare direttamente su queste piattaforme pubblicitarie. Poi si sono ricreduti, hanno capito l’enorme potenziale che c’è dietro gli investimenti che milioni di hotel sono in grado di fare direttamente rispetto a quelli che possono fare un paio di OTA, per quanto grandi possano essere diventate. E ora, quelle relazioni stabili e profittevoli che avevano con le OTA le stanno avendo anche con le aziende di web marketing specializzate come Nozio. Un grande risultato”.
Dunque BTO è il posto ideale dove discutere di travel online?
“BTO è importante perché fa da cassa di risonanza ai cambiamenti del turismo digitale”.
A cura di Samuele Bartolini.