Il turismo all’aria aperta conta in Italia quasi 2.700 aziende, 20 mila posti di lavoro e una capacità ricettiva di oltre 1 milione 400 mila posti letto per un giro d’affari annuo di circa 3 miliardi di euro considerando l’indotto. 

Un settore in piena crescita, che si confronta con target sempre più esigenti e diversificati e propone soluzioni ricercate che aprono a nuovi modi di vivere le vacanze a stretto contatto con il territorio. 

Open Air è uno stile di vita, più che di viaggio e rappresenta un’importante leva di sviluppo per tutto il settore turistico. 

Ma chi è il campeggiatore oggi? 

Dimenticate tende spartane e fango: il campeggiatore è un avventuriero e un amante della scoperta nella sua accezione più concreta. 

È un turista attrezzato e smart, nella metà dei casi straniero, che cerca di abbinare le vacanze al contatto con la natura, al comfort e sempre di più al lusso, ma soprattutto alla scoperta del territorio, al buon cibo locale, alla passione per la nostra bella Italia. 

Eppure perché il turismo all’aria aperta nella migrazione digitale è rimasto arretrato rispetto ad altri settori dello stesso mercato? 

Questa è la nostra sfida. 

Lavoriamo nel digitale da quasi 18 anni e di recente ci siamo specializzati nel settore Open Air. 

Conosciamo le sue dinamiche, del tutto diverse da quelle dell’hotellerie, ma soprattutto crediamo molto nelle sue potenzialità. 

Sfruttiamo il digitale per costruire esperienze di vacanza e di gestione. 

Dialoghiamo con manager, operatori e turisti e guardiamo lontano: verso una smart camping experience