Emilio Casalini – Autore di “Rifondata sulla Bellezza”, editore e giornalista –  ha costruito per BTO 2016 uno slot molto WHY! 

Ospite un personaggio molto particolare, un notaio, “pazzo”: Andrea Bartoli.

A Favara, in provincia di Agrigento, stanno provando a costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere.

Farm Cultural Park è un Centro Culturale Indipendente: qui arte e cultura sono degli strumenti nobili per dare alla Città di Favara una nuova identità e una dimensione di futuro.

Storie di un notaio «pazzo» e dei ragazzi di Favara, articolo del Direttore de Il Sole 24 Ore Roberto Napolitano, 7 febbraio 2016.

A Favara, la “follia” di Andrea Bartoli continua a sognare e creare di Gero Salamone, 4 agosto 2015

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Il gaming sembra essere l’ultima frontiera della cultura, o meglio, sembra piuttosto essere l’ultimo trampolino di lancio per proiettare lo stato dell’arte della cultura e del turismo verso un futuro immaginifico ed entusiasmante.

È davvero così? Il settore dei giochi, soprattutto dei videogames, riesce a riflettere attentamente la duplice realtà delle industrie culturali e creative.

Da un lato esso presenta tutti i lati sexy della cultura, dall’altro invece, va considerato che quella video-ludica è un industria strutturata, che risponde a specifiche logiche di mercato.

Lo slot sarà dedicato all’analisi del fenomeno sotto questa duplice prospettiva, al fine di individuare possibili e concreti sviluppi non solo nel rapporto tra territorio e gaming, ma anche in termini di apporto occupazionale che l’industria videoludica può generare sul territorio. 

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Pare che oggi “smart” sia un aggettivo di moda: smart building, smart factory, smart phone, smart city, smart destination, smart tourism, eccetera.

Ma quando si va a guardare bene articoli, discussioni e progetti si trova grande discussione intorno agli aspetti tecnologici, ma poco del resto.

Smart vuol dire solo digitale o digitalizzato? 

o c’è altro, magari qualcosa di più importante su cui costruire “smartness” e far sì che sia davvero efficace?

Ne discutiamo con chi di città e tecnologie e di come migliorare la qualità di vita di cittadini e visitatori si occupa da tempo.

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